Diagnosticare l'intolleranza al lattosio

Il test più semplice è quello di confrontare le proprie reazioni digestive nel momento in cui si beve del latte con lattosio e poi senza.
Se consumando del latte senza lattosio non accusate nessun sintomo, mentre quando bevete del latte normale sono presenti, sappiate che potete continuare a consumare il latte delattosato senza alcun problema legato alla vostra digestione.
Il test in ospedale
Per poter capire la differenza tra un effetto placebo ed una reale intolleranza al lattosio bisogna fare un test specifico detto “test all'idrogeno”.
Praticato in ospedale, questo test consiste nella somministrazione di 20 g di lattosio (l'equivalente di 400 ml di latte o 2 tazze di latte): si raccoglie e si misura, poi, la quantità di idrogeno presente nell'aria che viene espirata durante le 4 ore che segue.
In caso di intolleranza al lattosio, quest’ultimo non viene digerito, quindi fermenta nella flora intestinale provocando la liberazione di idrogeno, che passa poi dal sangue all'aria espirata.
Un altro modo di testare l'intolleranza al lattosio consiste nel misurare il tasso di glucosio nel sangue dopo l’assorbimento di una piccola quantità di lattosio.
La lattasi divide il lattosio in glucosio ed in galattosio che, trasformato in glucosio a sua volta, penetra nel sangue ed alza il livello di glicemia del paziente.
Nel caso, quindi, di una digestione imperfetta del lattosio, il tasso di glucosio presente nel sangue non aumenterà.
Infine esiste anche un test genetico, che permette di rivelare un’intolleranza al lattosio (detta ipolattasia primaria), basato su un prelievo di cellule per esempio dall’interno della bocca.
Se consumando del latte senza lattosio non accusate nessun sintomo, mentre quando bevete del latte normale sono presenti, sappiate che potete continuare a consumare il latte delattosato senza alcun problema legato alla vostra digestione.
Il test in ospedale
Per poter capire la differenza tra un effetto placebo ed una reale intolleranza al lattosio bisogna fare un test specifico detto “test all'idrogeno”.
Praticato in ospedale, questo test consiste nella somministrazione di 20 g di lattosio (l'equivalente di 400 ml di latte o 2 tazze di latte): si raccoglie e si misura, poi, la quantità di idrogeno presente nell'aria che viene espirata durante le 4 ore che segue.
In caso di intolleranza al lattosio, quest’ultimo non viene digerito, quindi fermenta nella flora intestinale provocando la liberazione di idrogeno, che passa poi dal sangue all'aria espirata.
Un altro modo di testare l'intolleranza al lattosio consiste nel misurare il tasso di glucosio nel sangue dopo l’assorbimento di una piccola quantità di lattosio.
La lattasi divide il lattosio in glucosio ed in galattosio che, trasformato in glucosio a sua volta, penetra nel sangue ed alza il livello di glicemia del paziente.
Nel caso, quindi, di una digestione imperfetta del lattosio, il tasso di glucosio presente nel sangue non aumenterà.
Infine esiste anche un test genetico, che permette di rivelare un’intolleranza al lattosio (detta ipolattasia primaria), basato su un prelievo di cellule per esempio dall’interno della bocca.